Giocare col Possibile tra Fantasia, Immaginazione e Immaginario
“Giocare col Possibile” significa essenzialmente ri-accordarsi armoniosamente con la propria naturale capacità di Immaginare, scoprendo e attuando le potenzialità presenti nella cosiddetta “Realtà”. A questo punto è però indispensabile porre delle distinzioni tra “Fantasia”, “Immaginazione” e “Immaginario”, le quali, seppure abbiano a che fare con la naturale facoltà umana di auto-rappresentarsi immagini mentali interiori, allo stesso tempo denotano diversi ambiti e soprattutto diversissimi esiti ed effetti su ciò che noi abitualmente consideriamo “Reale”. Per quanto riguarda l’Immaginare, nel senso più autentico della parola, significa comprendere allo stesso tempo “Ciò che E’”, ossia l’ordine apparente delle cose, e “Ciò che Può Essere”, ovvero la capacità di anticipare il mutamento che prima o poi inevitabilmente giunge a restituire equilibrio dinamico ad ogni tipo di Sistema, dialetticamente inteso, secondo la saggezza greca, come costante passaggio da Cosmo a Chaos e da Chaos a Cosmo.
A differenza dei baloccamenti della Fantasia che non ha, né può avere, prese sul mondo nel quale viviamo e che condividiamo (ad esempio immaginare un unicorno, o qualsiasi altra creatura fantastica, è sicuramente possibile, ma allo stesso tempo sappiamo che esso non fa parte di quella che potremmo definire “Realtà Inter-Soggettiva”), l’Immaginazione possiede lo straordinario Potere di trasformare la cosiddetta “Realtà” permettendoci appunto di “Giocare col Possibile”, aprendoci a nuove prospettive e a nuovi orizzonti di senso e inducendoci, di conseguenza, a rimettere in discussione ciò che viene spesso ineluttabilmente considerato come normale “Dato di Fatto”.
Eh già, il tranquillizzante e normalizzante “Senso Comune”, spesso spacciato per “Buon Senso”, il “Così è” o il “E’ giusto così”, accompagnato dagli immancabili “Si dice…” e “Si fa…”: gabbie mentali mortali per la nostra originaria capacità di immaginare e creare! Ecco, tutto l’insieme dei condizionamenti e delle convinzioni auto-limitanti che ci hanno influenzato fin dalla più tenera età, a partire dall’educazione ricevuta in famiglia, passando per l’indottrinamento scolastico, sino ad arrivare alla “Forma Mentis” da automi richiesta dall’attuale, alienante e insensato mondo del lavoro, va a costituire ciò che potremmo definire Immaginario pervasivo e dominante, caratteristico di una certa epoca, di una certa cultura e di una certa società umana.
Qualsiasi fase dell’evoluzione umana, sia a livello intergenerazionale, sia a livello individuale, è caratterizzata da un certo tipo di Immaginario. Il punto non è eliminarlo (il che sarebbe impossibile e insensato, considerando che già a partire dal nostro sistema sensoriale e percettivo, così come dalla lingua che quotidianamente utilizziamo, si viene a determinare il nostro “Sguardo sul Mondo”), bensì assumerne come sempre piena Consapevolezza.
Per comprendere la natura dell’Immaginazione umana, una volta affrontata la “Pars Destruens” legata all’Immaginario, è necessario poi distinguere tra Archetipi e Immagini Archetipiche: mentre i primi sono eterni, forme immateriali, modelli ideali, presenti in ogni tempo e ad ogni latitudine (al di là della molteplicità delle differenti culture), ben delineati dal grande psicologo del profondo Carl Gustav Jung, le seconde variano in base sia alla cultura e alla società di appartenenza (e in questo caso potremmo parlare, se inconsapevolmente e passivamente subite, di “Immaginario Collettivo”), sia in base al singolo soggetto e alla sua personale capacità creativa.
Solo in quest’ultimo caso potremmo parlare, a ragion veduta, di “Immaginazione Attiva”, la quale, come dovrebbe essere chiaro a questo punto, non si contrappone all’Immaginario per il fatto di essere Individuale (sebbene certamente lo sia, se non altro nelle sue manifestazioni apparenti), bensì perché, invece di re-agire alla cosiddetta “Realtà Condivisa” e all’auto-limitante “Dato di Fatto”, agisce su di essi trasformandoli, a partire dalla comprensione profonda di quelli che sono gli Archetipi essenziali, i quali contribuiranno a dare vita a quelle Immagini Archetipiche caratteristiche, specifiche e individuali che emergeranno dall’Inconscio della persona, tenendo naturalmente sempre presente il particolare contesto educativo, sociale e culturale di provenienza.
L’Ipnosi, da questo punto di vista, rappresenta uno strumento formidabile per “Giocare col Possibile”, ossia per facilitare l’agognato ri-accordarsi con tutti quegli strati profondi di noi che possiamo concederci il beneficio di lasciare emergere, integrandoli con la nostra cosiddetta “Coscienza Razionale” e riportando, infine, l’intero nostro essere in uno stato di Pace e Armonia.