Gli esseri umani, nutrendosi quotidianamente di parole, sono sempre stati prodighi e creativi nel conferire nomi e attributi alle cose, specialmente se esse hanno a che fare con ambiti astratti e difficilmente razionalizzabili. Non a caso nella Kabbalah ebraica esistono settantadue modi per nominare Dio. Non a caso possiamo distinguere diverse forme di Ipnosi (meditativa, contemplativa, progressiva, evolutiva, ecc…) e una molteplicità inesauribile di tecniche che possono favorirne l’attuazione e l’efficacia. Al di là di tutte le connotazioni, sappiamo che la radice prima è una. Sia per Dio, che per l’Ipnosi. Allo stesso tempo è fondamentale saper distinguere per poi meglio riunificare, così oggi parliamo di quella che tra il grande pubblico è forse la più nota e suggestiva tra tutte le tipologie di trance, ossia l’Ipnosi Regressiva.
Cos’è l’ipnosi regressiva
Grazie ad essa è possibile rivivere, in maniera estremamente vivida, situazioni, fatti, episodi legati al nostro passato più remoto, sia facente parte di questa nostra vita, sia inerente ad eventuali vite precedenti. E’ possibile così lasciar riaffiorare ricordi lontanissimi, perduti lungo le linee invisibili del tempo, rivivere intensamente il momento della nostra stessa nascita provando le stesse sensazioni ed emozioni, scoprire altri tempi ed altri luoghi, spesso curiosi e sorprendenti, nei quali ci siamo trovati a vivere, agire e interagire. Ecco che infiniti mondi di possibilità si spalancano di fronte al nostro “occhio della mente” e vanno a toccare gli strati più profondi della nostra anima e del nostro cuore. Spesso si tratta di esperienze emotivamente molto forti e potentemente rivelatorie, che ci aprono a nuovi orizzonti e a luminosi scenari.
Funziona realmente?
Cosa c’è di vero? Cosa c’è di falso? Ciò che affiora a livello inconscio, durante un’Induzione Ipnotica di tipo Regressivo, è Reale o è soltanto frutto della mia Fantasia? Se mi ritrovo a vivere, per esempio, la vita di un fornaio napoletano dell’Ottocento ciò significa che “realmente” lo sono stato? Oppure me la sono semplicemente raccontata, anzi ho accolto ciò che il mio “Mondo Interiore” mi ha raccontato, magari a partire dalla rielaborazione inconscia di tutta una serie di suggestioni diurne di cui, in fin dei conti, non ne posso essere consapevole se non in piccolissima parte?
Onestamente, mi sento di dire, che con l’ausilio della nostra tanto esaltata razionalità che vuole a tutti i costi sapere, non lo possiamo sapere. E’ necessario, ora, sebbene per l’Occidentale sia un’operazione spaventosamente ardua, rinunciare almeno per una volta alla cosiddetta “Volontà di Verità”, espressione che mutuo dal grande filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, e accogliere, nella sospensione di qualsiasi forma di giudizio, ciò che fluisce e ci permette di riaccordarci con il nostro istinto vitale, con il nostro autentico sentire. Qui entriamo a contatto con ciò che Aristotele chiamava Nous, l’Intuito che ci permette di andare oltre il velo delle apparenze e della cosiddetta realtà condivisa, per cogliere l’ordine armonioso e invisibile delle cose, il Logos, al di là della fredda e razionale Dianoia, la Ragione logico-discorsiva fondata sul calcolo costi/benefici. Lasciamo da parte la Verità per la Vita. Abbandoniamo il Vero per il Fluire.
A cosa serve
Al di là del Vero e del Falso, grazie a questa esperienza rivelatoria possiamo riscoprire chi da sempre siamo, tornare a vedere chiaramente, sentire emozioni e sensazioni ataviche e profonde, le quali, una volta rielaborate tenendo conto del vissuto e della visione del mondo della persona, possono attribuire un senso positivo e fruttuoso all’esistenza presente della persona stessa. Credetemi, personalmente ritengo di gran lunga preferibile chi è in pace e armonia con se stesso e con gli altri, rispetto a colui che dopo ripetuti e ostinati sforzi, ha ottenuto la cosiddetta “ragione”. Fidatevi, meglio sereni e centrati piuttosto che “buoni e giusti”, ovviamente secondo i dettami e i dogmi di chi ha deciso come dover essere “buoni e giusti”.
Tutto ciò mi riporta alla memoria un aneddoto riguardante uno dei miei principali maestri, Carl Gustav Jung, che alla domanda “Secondo lei esiste o non esiste l’Inconscio?” rispose saggiamente “Non lo so. So però di certo che agisce”. Ecco, io non so dirvi se davvero sia stato quell’umile fornaio napoletano dell’Ottocento, cosparso di farina da capo a piedi, ma so con assoluta certezza che quell’esperienza così vivida e potente mi ha arricchito di nuove risorse, di nuovi punti di vista e prospettive, di nuove modalità di stare al mondo nel mio presente, magari più efficaci e funzionali in relazione a quelli che, in una determinata fase della mia vita, possono essere i miei progetti e le mie aspirazioni.
Passato e futuro con l’ipnosi regressiva
Come risulta evidente, a questo punto, tutto ciò che emerge (immagini, ricordi, emozioni, sensazioni) durante un’Ipnosi Regressiva non ha soltanto a che fare con il nostro più o meno remoto passato, bensì con il nostro Presente e ancor più con il nostro Futuro. E questo poiché in ogni istante noi siamo il frutto della rappresentazione di ciò che siamo stati e della proiezione di quello che saremo. In ogni istante noi siamo il nostro Passato e il nostro Futuro. In ogni singolo istante. Ecco perché in ogni singolo istante è possibile accedere al nostro Mondo Interiore, entrare in contatto con il nostro Inconscio, trasmutare il piombo in oro, integrare le ombre e le luci, trasformare ciò che è in ciò che può essere. Qui e Ora. Adesso. Per diventare finalmente ciò che da sempre siamo.
E tu? Cosa aspetti? Se vuoi puoi iniziare questo viaggio interiore lungo le linee invisibili del tempo e riscoprire ciò che da sempre sei! Diventa ciò che sei!