IPNOSI E CAMBIAMENTO

Quando ci incamminiamo sulla strada della consapevolezza e del cambiamento, non possono mancare fiducia e di motivazione. Intraprendendo questa nuova strada inesplorata non possiamo sapere in cosa ci imbatteremo, ne dove siamo diretti, ma l’ipnosi può aiutarci in questo processo, accompagnandoci passo dopo passo.

 

L’OASI NEL DESERTO

Immagina un vasto infinito deserto. Immagina un’oasi in questo deserto. Immagina un uomo nell’oasi del deserto. Bene. Ora puoi incominciare ad immedesimarti in questo nostro simile che conduce la sua esistenza all’interno di quest’oasi amena e verdeggiante, circondata dall’infinita vastità del deserto. Egli ha trovato qui le condizioni per sopravvivere, ha di che mangiare e bere, ha di che ripararsi dal sole cocente durante il giorno e di che ripararsi durante la notte quando le temperature si fanno quasi polari. Certo non è una vita semplice, ma il nostro uomo ha saputo col tempo adattarsi egregiamente. Ha conferito ordine e regolarità ai suoi giorni. Si è dato dei compiti quotidiani. Ha inventato qualche giocoso passatempo per ammazzare il tempo, che qui sembra scorrere particolarmente lento. In fondo poi la vita non è così male qui, o almeno potrebbe essere peggio. Ciò non toglie che ogni tanto la sua mente vagheggi liberamente e così gli capita di immaginare di essere altrove, magari in un’altra oasi in mezzo ad un altro deserto, oppure disteso sulla riva del mare, che forse lui così non può chiamare, poiché mai l’ha potuto osservare. Egli non conosce il mare, eppure nelle lucide trasfigurazioni oniriche che lo afferrano tra il vento del deserto che soffia impetuoso tra le palme dell’oasi, gli rimane come una sensazione di qualcosa da tanto tempo perduto e dimenticato, un sapore in bocca di tabacco troppo a lungo masticato misto a metallo, qualcosa che è altrove… Ora succede che un bel giorno qualcosa cambi. O meglio, il cambiamento era già in atto da chissà quanto tempo, ma proprio quel giorno il nostro se ne accorge con adamantina chiarezza. E’ evidente.
 

L’oasi si sta isterilendosi, la vegetazione sta inaridendosi, le sotterranee falde acquifere si stanno impoverendo, il deserto sta inesorabilmente avanzando, giorno dopo giorno. Per quanto tempo gli occhi di quest’uomo hanno fatto finta di non vedere? Per tanto, tantissimo tempo. E adesso? Che fare? Il nostro uomo non perde tempo, cerca immediatamente di pensare ad una soluzione che gli permetta di ripristinare il precedente ordine delle cose, ma tutto è in divenire e tutto sembra scorrere in modo irreversibile. La natura fa il suo corso, innocente, languida e terribile allo stesso tempo. L’oasi è ridotta oramai ad un pugno di piante e di arbusti sempre più rinsecchiti. L’uomo si guarda intorno e non vede che un oceano di sabbia gialla perdersi sino ed oltre l’orizzonte. Nessun punto di riferimento, nessuna meta. Soltanto l’urgenza impellente di lasciare il luogo delle radici per andare altrove. Quale libertà di scelta? Qui vi è soltanto la severa necessità delle cose, che conducono il nostro ad inoltrarsi in mezzo al nulla, tra il tremore della percezione della fine e il timido istinto di un nuovo insperato inizio. Che cosa succederà al nostro eroe? Si salverà? Perirà? Troverà un’altra oasi in mezzo a questo deserto ove ricostruire la sua esistenza? Oppure, nel suo immemore errare, ad un certo punto i suoi occhi si potranno spalancare di pura meraviglia nell’accogliere il mare riempiendosi di nuovi colori e le sue gambe si potranno fare più morbide e leggere nel costante fluire dell’acqua? Chissà…

 

FIDUCIA E MOTIVAZIONE

Quando intraprendiamo un percorso di consapevolezza e cambiamento, allo stesso modo di quando ci accingiamo a dare avvio a qualsivoglia processo creativo, non può mancare una base di fiducia e motivazione, spesso non del tutto consapevole, ma indubbiamente presente.
Ancor prima è possibile ascoltare, quasi increduli, uscir dalla nostra bocca il salutare e reattivo “Ora Basta!” gridato contro tutte le sbarre invisibili che nel tempo ci siamo auto-costruiti indefessamente e alle quali ci siamo avvinghiati tenacemente, pur soffrendo sempre di più… masochismo? No, semplice e reiterata abitudine, illusoriamente rassicurante e alla lunga terribilmente mortifera. Eppure quante volte ci siamo affezionati al nostro Io carceriere dal volto così noto per l’angoscia profonda che ci assaliva nell’affrontare la vita oltre le mura?
Tante, tantissime, ammettiamolo! Ma non questa volta! Non ora che abbiamo urlato la nostra rabbia e incominciato a risvegliarci dall’obnubilamento della coscienza, non ora che abbiamo iniziato a rimettere in discussione tutte quelle cose spacciate sin da piccoli come “buone e giuste” e che ora appaiono così piccole e insignificanti, per non dire meschine e insensate, non ora che ci siamo fatti più forti e temprati nell’affrontare l’ancestrale ricatto del “DEVI fare questo, perché se non FAI questo, allora non VALI nulla e di conseguenza non SEI nulla”, non ora che finalmente ci stiamo dando la possibilità, forse per la prima volta, di vivere davvero la nostra vita e non quella di qualcun altro! Ecco allora nascere e svilupparsi sempre più, dentro di noi, quella spinta propulsiva e vitale che ci invita a proseguire con fermezza lungo questo sparuto barlume di sentiero non ancora battuto.

 

Decidendo di percorrere questa nuova strada inesplorata, non possiamo certo sapere inizialmente in cosa ci imbatteremo né dove ci condurrà. La vegetazione si fa sempre più folta e il bosco sempre più oscuro. L’ignoto ci avvolge nel suo manto ottenebrante. Eppure, nonostante la perdita delle nostre abituali coordinate esistenziali, siamo fiduciosi. Ebbene sì! Ci affidiamo! Ci affidiamo a qualcosa che non conosciamo, che non possiamo conoscere, ma verso il quale nutriamo, per motivi a dire il vero del tutto insondabili e indecifrabili, una enorme speranza. Quella di un cambiamento vitale che possa nutrire e arricchire la nostra esistenza, qui e ora, su questa terra. C’è un rischiararsi al di là delle fitte tenebre del bosco?

 

Nessun calcolo mentale può giustificare l’ingiustificabile varcare la soglia e aprirsi ad Altro, qui inteso come autenticamente e irriducibilmente Altro, eppure il sentire più profondo radicato negli anfratti più atavici del nostro corpo, ci spinge ad andare Oltre. Puoi sentirti? Puoi sentire il tuo sentire? Ascolta… Oltrepassare i tuoi limiti, far emergere le tue potenzialità latenti, trascendere te stesso. A partire dal tuo corpo, proprio così, dal tuo corpo, il quale è già intenzionalità e simbolo per sua stessa natura.
Ecco qui la straordinaria efficacia dell’Ipnosi, al di là dell’estrema varietà delle sue modalità e dell’enorme vastità delle tecniche utilizzabili: accompagnare gradualmente e progressivamente ciascuno di noi ad aprirci all’Altro da noi, Dentro di noi, per andare Oltre di noi e permetterci così di vivere pienamente e autenticamente la nostra vita, e non quella di qualcun altro.
Con Coraggio e Fiducia. Fiducia anzitutto in noi stessi e, in secondo luogo, fiducia nel cambiamento che, se ci accostiamo con attenzione, delicatezza e sensibilità, possiamo già incominciare ad avvertire… sempre di più… a partire da ora… puoi accoglierlo se vuoi… ORA!